martedì 27 dicembre 2011

Le invenzioni di Pietro Porcinai


Per quanto osservata con lo sguardo affisso su di un ambito specifico, sempre emerge per differenza la ricca, unitaria complessità della figura e dell’ opera del maggior Paesaggista italiano del Novecento, Pietro Porcinai. Finalmente investito della serie di manifestazioni celebrative che, nel centenario della nascita, ne illustrano e valorizzano l’ opera oltre il circuito degli specialisti, con l’ apertura straordinaria di alcuni suoi giardini, con studi che per approssimazioni successive ancora attingono al ricco patrimonio documentario di testi  e disegni conservato nella serra-archivio del suo studio-laboratorio nella fiesolana villa Rondinelli. E' curato da Ines Romiti il libro intitolato " L' identità dei giardini fiesolani ", un volume che tratta i lavori di Porcinai e del suo stile legato al paesaggio fiesolano. A partire dal’ assunto di una sorta di imprinting sull’ opera di Porcinai, che dalla Gamberaia a Settignano, dove nasce, figlio del capo giardiniere della villa, muove e si dilata per aprirsi alla trama di segni del paesaggio collinare fiesolano. Come lui stesso lo rappresenta, <<Palinsesto assimilabile a un giardino, di cui possiede logica e identità>>. Anche se, ben oltre gli interventi fiesolani – così fortemente connotati e condizionati da quello scenario - , si ritrova nella geografia diffusa dell’ operare di Porcinai il rispettoso legame con il paesaggio e assieme però sempre –  nelle audaci geometrie, nel governo del dettaglio, delle consonanze vegetali - l’ invenzione. Dagli interventi in relazione al paesaggio di pietra e mare ligure, a quelli in Piemonte e Lombardia, ai giardini pugliesi. In un percorso, fecondo di incontri ed esperienze internazionali, che coniuga tutela e sperimentazione e che lo vedrà affiancare la riflessione sul ruolo del verde in un’ urbanistica da ripensare e proporre anche per l’ Italia l’ affermarsi di specifiche figure professionali destinate al paesaggio. Tutto, sempre tornando nel suo studio-laboratorio, in quella fiesolana villa Rondinelli dove vorrebbe istituire una sorta di accademia del giardino e dove nei primi anni sessanta propone di ospitare una mostra di scultura contemporanea << che avrà per quadro il giardino… perché la scultura non è arte da salotto >>.

[ Ines Romiti, a cura di, Pietro Porcinai. L’identità dei giardini fiesolani. Il paesaggio come “immenso giardino”, Edizioni Polistampa, pp. 272, € 34, recensito da Andrea Di Salvo su Alias domenica, 1 Supplemento de Il Manifesto dell’11 dicembre 2011]

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