venerdì 30 dicembre 2011

Meraviglie su un prato


E' forse il paesaggista italiano più grande del '900. Pietro Porcinai ha ideato parchi, giardini, terrazzi, tenute. Le sue sono architetture viventi, spaziose, metafisiche, prive di elementi decorativi. Con piante e fiori scelti per ridisegnare il paesaggio a ogni stagione.


[ Notizie prelevate da www.larepubblica.it  16/9/2006 ]
Pietro Porcinai

Pietro Porcinai, uno dei pochissimi architetti del paesaggio italiani professionalmente preparati .  Porcinai ha lavorato sia in Italia che all' estero: ha avuto una meritata fama internazionale, forse non adeguatamente riconosciuta nel proprio paese. Un esempio è la tomba della famiglia Brion, progettata da Carlo Scarpa con l'aiuto di Porcinai. Il complesso sepolcro, con i suoi canali, stagni e giardino, è ben noto agli architetti, un luogo di pellegrinaggio. A causa del suo design unico e la funzione, è meno rilevante per la previsione del fabbisogno della società contemporanea rispetto alla fabbrica, e molto meno produttivo, ma entrambi i complessi hanno molto da insegnare, e condividono alcune caratteristiche in comune.

[ Notizie prelevate dal sito www.aila.org.au  1/1/1993 ]

60 ANNI DI AIAPP – 100 ANNI DI PIETRO PORCINAI – TOUR DI PRESENTAZIONE


Il tour dei Giardini di Pietro Porcinai 2011, nasce dall'esperienza del 2010.  Nell’ottobre del 2010 si è svolta la prima grande esperienza di Aiapp in merito ad una apertura pubblica, con l'apertura di 4 giardini di Porcinai in Lombardia. E' stata una prova generale di quello che quest'anno sarà una celebrazione nell’intero Paese, con oltre 25 giardini aperti, un forte coinvolgimento delle istituzioni che mai così numerose hanno dato patrocini e appoggio a simili iniziative. Il 2010 ha visto oltre 1000 persone coinvolte nelle visite, ha ricevuto encomi e lodi, ha avvicinato al verde e ai giardini un pubblico di esperti e di appassionati, è stato occasione di celebrazioni (si veda Eni - Memorial Mattei a Bascapé - Pavia) e di ricordi.


[ Notizie prelevate dal sito 28/7/2010 www.aiapp.net ]

Il giardino più bello d'Europa è un tesoro nascosto tra le colline

Con il capolavoro disegnato nel 1955 da Pietro Porcinai, il più grande paesaggista italiano del secolo scorso, l’Italia ha portato a casa un riconoscimento tanto gradito, quanto inatteso. L’ European Heritage Garden Network, infatti, ha deciso di premiare Villa Ottolenghi senza che il Piemonte fosse iscritto nell’elenco delle regioni italiane candidate alla competizione. Proprio come i tartufi, tipici della zona, i selezionatori internazionali sono andati a scovarla dopo averla ammirata soltanto in foto. E il verdetto non può che inorgoglirci: «Si tratta di uno dei più straordinari giardini moderni visitabili in Italia, un fatto che deve essere reso noto a livello europeo». E ancora: «È un raro esempio di architettura del paesaggio rivitalizzata, un buon modello dell’unione significativa tra arte e cultura del vino, binomio fondamentale per lo sviluppo degli itinerari culturali in Europa», scrive la giuria. 

[ Notizie prelevate dal sito www3.lastampa.it 25/09/2011 ( foto di Mark R. Cooper ) ]

Sistemazione della piazza della chiesa di S.Ambrogio, Zoagli, Genova


 Nel 1983 Porcinai progetta la sistemazione del sagrato della Chiesa di Sant’Ambrogio a Zoagli. Lo spazio, non grande antistante il luogo di culto, è decorato con ciottoli bianchi e neri secondo la tradizione ligure delle ville e dei sagrati e da strisce di ardesia in corrispondenza delle porte delle tre navate interne che segnalano le entrate.Lo spazio è delimitato da un muro basso su cui si può sedere per ammirare su un lato della piazza la vista del mare. Le basi dei grandi lecci sono ritagliate nel disegno generale dell’acciottolato.















[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai e foto del cantiere dell' archivio – Comune di Zoagli ) ]

Villa di Rovero Treviso



 Il parco (17.000 ettari) circonda la splendida villa cinquecentesca di Rovero, posta su un’altura che domina la valle. La configurazione collinare e l’ampiezza della superficie hanno permesso al Paesaggista piena libertà di espressione con il modellamento del terreno di un’ampia porzione del parco e l’inserimento di elementi funzionali e moderni :piscina con i relativi locali, campo da tennis. Alla villa si accede percorrendo un largo viale in ciottoli e pietra, fiancheggiato da alberi, arbusti e tappezzanti. Il piazzale di arrivo, che si trova nella parte posteriore della villa, è un ampio spazio in parte erboso e in parte in ghiaia nell’area riservata al parcheggio delle auto. Attraverso uno stretto passaggio si inizia un percorso che conduce alla piscina e al campo da tennis, bordato da cipressi e da alte siepi. La piscina, sobria, lineare, appare all’improvviso oltre una bassa siepe. Posata su un prato che domina la valle, è circondata su tre lati da alberi ed arbusti ed adornata da arbusti e fiori. L’acqua che tracima cade in un canale, serve ad eliminare le foglie cadute sulla superficie della piscina e ritorna in circolo.


[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

Hotel Sheraton Roma

L’albergo, a forma di croce, risulta infossato per la costruzione di un brutto cavalcavia fatto erigere dal Comune di Roma durante i lavori di costruzione dell’edificio su una parte del terreno che doveva far parte del giardino. Nelle aree pianeggianti del giardino ove sono localizzati la piscina, l’area giochi per bambini, i viali, vengono piantate, su richiesta del committente, palme di grandi dimensioni (Phoenix canariensis) insieme a Chaemerops humilis (palma nana). L’area del parcheggio viene ombreggiata con Albizzia julibrissim, mentre gli ingressi ai parcheggi sotterranei sono schermati da graticci ricoperti da Solanum jasminoides. Una siepe alta di leccio nasconde il cavalcavia, mentre i passaggi di servizio dei camerieri vengono nascosti da una scalinata in legno con vasi con fioriture stagionali. Intorno alla piscina vengono piantati melograni, aranci, limoni, gelsomini ed altre piante tipiche del giardino mediterraneo. Sul pendio vengono realizzate una serie di vasche che in successione creano delle piccole cascate che scendono verso la piscina. Al centro dell’albergo, in un piccolo cortile su cui si affacciano le finestre del ristorante, vengono collocati vasi di grandi dimensioni con piante particolarmente decorative. Purtroppo il giardino ha subìto nel tempo trasformazioni (il cortile interno non esiste più, come anche le pergole per occultare il parcheggio e molte piantagioni sono state eliminate (ingresso, area circostante la piscina).






















[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

Parco della sede Mondadori Milano



 La sede del Gruppo Mondadori, una delle realizzazioni più significative dell’architetto ed urbanista brasiliano Oscar Niemeyer, è formato da tre elementi: un grande parallelepipedo dalle caratteristiche arcate di ampiezza variabile, affiancato da due corpi bassi e sinuosi. Porcinai si occupa della sistemazione paesaggistica del complesso architettonico.Realizza intorno all’edificio uno spazio che ricorda il paesaggio agrario della “marcita lombarda” cioè quello che preesisteva prima dell’attuale urbanizzazione;esso era caratterizzato dalla sapiente regolazione delle acque e dai frangiventi ai limiti dei campi coltivati.L’acqua era derivata dai fiumi o torrenti e dai fontanili e raccolti nei serbatoi a corona. Mentre nei parchi annessi alle ville gentilizie con i carpini tagliati si realizzavano le “architetture verdi” tipiche di ogni giardino italiano del Rinascimento.

















[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

Giardino e piscina Perugia


Ogni parte del giardino ha funzioni e attrative diverse: un’area a prato delimitata da cespugli di essenze della macchia mediterranea ed alberi da frutto dilata lo spazio su un lato della casa colonica. Il viale di accesso alla villa, il parcheggio e il piazzale per la manovra sono nascosti dalla vegetazione arbustiva ed arborea (ulivi). Dal parcheggio si accede alla casa colonica attraverso un percorso sotterraneo che enfatizza l’effetto sorpresa dell’ampio panorama successivo. Sul lato opposto l’edificio si apre verso l’esterno con una grande serra a pareti vetrate scorrevoli, in cui è inserita in parte la piscina rettangolare così da poter essere usata sia in inverno che in estate; essa è delimitata da un percorso in legno che nasconde la divisione tra la piscina e l’ampia vasca di piante acquatiche. Dietro il declivio che delimita il lago il terreno degrada verso il campo da tennis. L’orto ed il giardino delle erbe aromatiche si trovano in una posizione appartata e sono nascosti da siepi.





































[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

Hotel Papadopoli Venezia


L’edificio, progettato dall’Ing. Favaretto Fisca, si trova nei pressi del giardino Papadopoli, difronte al canale Tolentini, a pochi passi dalla stazione ferroviaria e dal piazzale Roma. Nel 1961 una nuova ala fu aggiunta, che trasformò la pianta da L in U: nello spazio intermedio Porcinai progettò un giardino d’inverno. Nonostante le sue dimensioni non rilevanti, il progetto è stato inserito per testimoniare la capacità del Paesaggista di agire in situazioni molto diverse fra loro, per esempio trasformando uno spazio scarsamente illuminato frapposto fra le alte mura di un edificio in un spazio piacevole dall’atmosfera tranquilla e rilassante con la volontà di evocare e “glorificare”, ancora una volta, la natura. Il Paesaggista amplia visivamente i locali interni dell’Hotel Papadopoli (già Hotel Sofitel e Park Hotel) con una vetrata ad ante fisse e mobili che si apre sul giardino Papadopoli, uno degli ultimi polmoni verdi del centro storico di Venezia, eliminando così i confini fra interno ed esterno e permettendo la visione degli alberi, arbusti e fiori che avvolgono e decorano l’edificio. La copertura in vetro,ferro e legno è rivestita da piante che ombreggiano l’ambiente dando la sensazione di stare all’aperto. Il disegno del giardino d’inverno, l’atmosfera rilassante e la fusione dell’elemento vegetale con elementi inorganici (legno,sughero, pietra) ricorda il giardino giapponese, uno spazio spirituale disegnato da una sofisticata estetica che evoca e celebra la natura : è ciò che è veramente necessario al paesaggio urbano odierno. L’intervento anche se modesto, è reale, concreto e non una delle innumerevoli esibizioni sconfortanti dell’architettura contemporanea, ludica, divertente, autocelebrativa, ma incapace spesso di fornire risposte valide al problema dell’abitare.

















[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

Villa La Palmierina Firenze

 L’intervento di Porcinai è raffinato ed elegante; si riallaccia alla tradizione del giardino all’italiana che si caratterizza per i materiali sistemati con giochi di spazi, di luci e ombre, specchi d’acqua e pochi fiori. Qui il risultato è ottenuto con pietra serena, acqua e bambù. Difronte alla villa viene realizzata una pavimentazione a ciottoli bianchi di marmo e lastre di pietra serena con un passaggio rettilineo che porta alla piscina, dalla forma rettangolare, prolungata da vasche popolate di pesci dove crescono piante acquatiche. Cespugli fioriti e vasi di bonsai sono sparsi sull’area adiacente la piscina. In fondo una collina creata artificialmente rivestita di bambù nano per permettere la vista del paesaggio lontano e bambù a canna nera alto da quattro a sei metri per nascondere lo spogliatoio, il garage e gli impianti di depurazione. L’arredo del giardino è particolarmente studiato. E’ composto da due gazebo ricoperti di edera, il tavolo di marmo nero cui si aggiungono d’estate strutture metalliche con cuscini ed ombreggiate da una tenda e la tenda triangolare in tessuto di vela che protegge in estate il tavolo.


















[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

Villaggio turistico Vibo Valentia

Porcinai discute sulla realizzazione del progetto

Il progetto riguarda un grande insediamento turistico sulla costa tirrenica in Calabria, da realizzarsi su un’area adibita in passato ad aeroporto militare. Il recupero ambientale si concretizza con la creazione di un ampio e rigoglioso giardino creato dal nulla in area desertica.Porcinai ricostituisce l’ambiente elevando una doppia duna di sabbia sul fronte del mare per proteggere dai venti marini e dalla salsedine il villaggio e creare un ambiente piacevole con un microclima idoneo. All’interno, altre dune contribuiscono a movimentare la sistemazione paesaggistica dell’insediamento e a separare le varie zone (aree comuni delle piscine, aree di ritrovo, campi sportivi, residenze). I rilievi vengono rinverditi con piante tipiche della macchia mediterranea ed ogni cortile viene caratterizzato da un’unica essenza per facilitare l’orientamento ai frequentatori del villaggio.


















[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ]

Autostrada del Brennero: tratto Verona - Brennero


Dietro espressa richiesta della Provincia Autonoma di Trento, furono chiamati Pietro Porcinai come consulente paesaggista per l’Autostrada del Brennero e Riccardo Mo­randi per il progetto esecutivo delle grandi strutture architettoniche. Porcinai si trovò a lavorare su un campo de­cisamente nuovo in Italia, e anche se tutto era già stato deciso e non erano possibili mo­difiche sostanziali al progetto stradale, la si­tuazione si presentava comunque interessan­te. Il paesaggista si attivò subito per redarre una approfondita ricerca che potesse aiutarlo a risolvere i problemi causati dalla com­plessità del paesaggio e dalla particolarità dell’opera infrastrutturale: si dovevano pre­vedere i rinverdimenti delle scarpate, affron­tare i problemi relativi alla neve e al gelo, gli assetti degli impianti di illuminazione e delle sistemazioni architettoniche delle strutture delle aree di servizio, la stesura del piano delle vegetazioni, che prevedeva specie di­verse a seconda dei vari ambiti attraversati e la redazione del primo capitolato d’appalto per le opere del verde e del paesaggio per le opere pubbliche in Italia. Dopo uno studio approfondito ed articolato basato sopratutto sulle esperienze di altri paesi esteri (Inghilterra, Francia, Germania, Stati Uniti) Porcinai propone, nel dicembre 1966, la prima bozza del progetto. Nel 1968 vengono definite le varie soluzioni tecniche e l’anno seguente inizia la progettazione esecutiva relativa alle piantagioni e alle sistemazioni paesaggistiche di tutti i lotti.

Pietro Porcinai - Sistemazione tipo di aiuola centrale.
Pietro Porcinai - Studio per l’imbocco delle gallerie di Trento.

Pietro Porcinai - Sistemazione tipo di aiuola centrale.
Pietro Porcinai - Sistemazione tipo di un’area di sosta.

Villa L'Apparita Siena


Il giardino è un vero capolavoro di Porcinai tanto che è stato vincolato dalla Soprintendenza, a riconoscimento dell’opera geniale del paesaggista. Sono stati mutati i rapporti tra l’edificio ed il paesaggio sia per quanto riguarda l’accesso che da quello visuale. Il viale di accesso, che è stato spostato, nascondendolo sotto il livello del prato per ritardare l’apparizione dell’edificio, conduce ad un parcheggio di pianta quadrangolare, non visibile dall’abitazione . Da qui si sale alla casa percorrendo un vialetto incassato tra due argini rivestiti da lavande che conduce all’ingresso principale sottolineato da un arco di edera. Girando intorno alla casa si arriva ad un suggestivo teatro all’aperto, ricavato, come nella tradizione classica, da un pendio naturale, ricoperto da un semplice manto erboso, con panche in ferro e legno rivolte verso il palcoscenico circolare che ha come quinta una siepe di Viburnum tinus e arredi mobili in terracotta del ‘500. Da qui si gode la vista del paesaggio toscano con la visione, in lontananza della bellissima città di Siena. Il giardino non ha muretti o reticolati di recinzione che, dall’alto della collina, limitino il paesaggio: un giardino quindi non appariscente che non si deve vedere, ma che si fonda mirabilmente con il paesaggio.






































[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]

giovedì 29 dicembre 2011

Parco di Pinocchio Collodi


L’Arch. Marco Zanuso è incaricato dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi di progettare e realizzare, su una nuova area di oltre un ettaro, confinante col parco monumentale di Pinocchio realizzato nel 1956 dagli architetti Baldi e De Luigi a Collodi, il “Paese dei Balocchi”. Pietro Consagra si occupa della realizzazione delle sculture in bronzo che rappresentano le “avventure di Pinocchio”. Porcinai viene interpellato dall’Arch. Marco Zanuso per la progettazione e la scelta delle piantagioni; accettato l’incarico non solo definirà il programma degli interventi fondamentali relativi alla sistemazione paesaggistica di questo parco culturale, ma durante le numerose riunioni e sopralluoghi proporrà soluzioni e darà suggerimenti anche per quanto riguarda gli aspetti architettonici e decorativi. La scelta della vegetazione è accurata e basata non solo all’adattabilità delle piante ai vari ambienti, alla loro funzionalità e facilità ed economicità di manutenzione, ma anche per sua relazione simbolica con gli elementi architettonici-scultorei che rappresentano i vari episodi della storia del burattino di legno ideato da Carlo Collodi nel “Paese dei Balocchi”. Così le fitte siepi di sempreverdi sono scelte per sottolineare la staticità degli episodi, mentre le piante caducifoglie e le piantagioni annuali in prossimità delle sculture accentuano il movimento degli episodi. Le fioriture sono state scelte ricercando effetti cromatici suggestivi con i personaggi della favola e con gli elementi architettonici. Le soluzioni progettuali ricercate si armonizzano inoltre col magnifico paesaggio circostante.
 
Fontana-Bocca della balena






[ Notizie prelevate da www.pietroporcinai.net (foto di Paola Porcinai ) il video è stato prelevato da Youtube ]

Panoramica Zegna Trivero Vercelli



 Su incarico della famiglia Zegna, Porcinai si occupa della valorizzazione paesaggistica di alcuni settori della “panoramica Zegna”. Viene progettata la sistemazione paesaggistica di settori della “strada panoramica Zegna” ripristinando le piantagioni forestali e facendo piantare dei rododendri (“valle dei rododendri”) di diversa dimensione e fioriture di varie sfumature, creando così un giardino spettacolare in montagna, accessibile e meta di passeggiate ( Uno dei punti più spettacolari è la Via dei Rododendri, che racchiude l'omonima Valletta, voluta da Ermenegildo Zegna e realizzata negli anni ’40 dall’illustre architetto paesaggista fiorentino Pietro Porcinai )
















  
[ Notizie prelevate da www.assesempione.info e www.pietroporcinai.net ]

Villa Il Roseto Firenze



Il terreno che circonda la villa non è in rapporto diretto con essa essendoci un forte dislivello raccordato da una scala esterna.
Inoltre dal terreno non è possibile vedere il paesaggio in lontananza.
Porcinai crea, su un lato della villa, un giardino pensile sopraelevato di quattro metri rispetto al terreno permettendo di avere una visione del paesaggio lontano e cioè del centro storico di Firenze con la cupola del Brunelleschi, delle torri e dei campanili. 
Gli ambienti interni dell’edificio si dilatano così con gli spazi del giardino e del paesaggio, si creano dissolvenze tra natura ed architettura, dialoghi fra esterno ed interno, e definiscono questo luogo di forte impatto emozionale e qualitativo. 
La struttura su cui viene realizzato il giardino pensile è nascosta completamente da un’alta e fitta siepe di lecci piantati in basso, nello spazio che si trova tra il muro di recinzione e la nuova struttura. 
Dal giardino pensile si raggiunge il roseto, piantato in una zona coltivata ad uliveto che conserva quindi i caratteri agricoli del paesaggio toscano. 
Scendendo attraverso i sentieri si accede alla piscina e al campo da tennis. 
Anche la piscina è costruita parzialmente in elevazione per offrire una più ampia visuale della campagna circostante e sotto la quale sono stati ricavati gli spogliatoi.



[ Notizie prelevate dal sito www.pietroporcinai.net ( foto di Paola Porcinai ) ]